Regione Lazio: è casa nostra e la vogliamo ripulire

Le elezioni sono tutte importanti, specie quando riguardano milioni di persone e un territorio nevralgico come il Lazio. Ma quelle che si svolgeranno tra circa un mese, il 12 e 13 febbraio prossimi, lo sono ancora di più. 

Amministrative di nome, politiche di fatto.

Ordinarie se si bada solo al calendario, perché arrivano quasi esattamente a cinque anni di distanza dalle precedenti. Ossia allo spirare del termine quinquennale della legislatura.

Straordinarie, invece, se le si mette in relazione alla poderosa vittoria che il centrodestra ha ottenuto lo scorso 25 settembre in ambito nazionale, arrivando di slancio al governo presieduto da Giorgia Meloni. Un esecutivo che ha manifestato da subito la sua natura innovativa: non soltanto negli atti già compiuti, ma soprattutto nel modo di porsi nei confronti dei problemi da affrontare. Imprimendo una sferzata di energia, di ritrovato orgoglio nazionale, di dinamismo in ogni ambito economico o istituzionale. 

La chiave di volta è proprio qui. È nel fare lo stesso anche a livello regionale. Nel segno di un pieno allineamento tra il governo nazionale e quello del Lazio.

Il traguardo, infatti, non è solo sostituire una maggioranza con un’altra, nel normale avvicendamento della cosiddetta alternanza. Al di là della grande soddisfazione di mettere fine al “regno” decennale di Nicola Zingaretti e della sua compagine a trazione PD, il cambiamento dovrà essere di mentalità. 

Nel mondo delle aziende si parlerebbe di “mission” e di “sfera motivazionale”. 

Io preferisco dirlo in termini più diretti: le cose da fare – da migliorare se esistono già, da introdurre se invece mancano – e una gran voglia di farle bene. 

Francesco Rocca, il presidente che verrà

Classe 1965, il candidato scelto dal centrodestra ha un curriculum variegato e indubbiamente di alto profilo. Che inizia con l’attività da avvocato, dal 1990 e fino al 2003, per poi proseguire con diversi incarichi nella gestione di attività sanitarie e approdare infine, dal gennaio 2013, al vertice della Croce Rossa. Come si leggeva nel comunicato unitario che ne ha ufficializzato la nomina, “una sintesi di grande esperienza amministrativa della quale la Regione Lazio ha urgente bisogno, una garanzia di assoluta capacità e competenza per i cittadini del Lazio”.  

Alle competenze legali, utili o persino indispensabili per chi voglia guidare un ente pubblico (a maggior ragione se con amplissime attribuzioni e addirittura potestà legislative, come in questo caso), si unisce dunque una precisa, ampia e prestigiosa esperienza nel campo della Sanità. Del quale, non a caso, ci siamo occupati in un intervento pubblicato a metà dicembre e intitolato “Sanità pubblica: gli obblighi, sacrosanti, della rapidità e dell’efficacia”.

È una sfida che ci sono ottime probabilità di vincere, ma in cui non bisogna fare l’errore di dare la vittoria per già acquisita. Benché gli avversari siano di nuovo slegati e litigiosi, vedi il balletto grottesco degli ammiccamenti e dei veti reciproci fra PD e Terzo Polo e M5S, le loro debolezze vanno considerate come un dato accessorio. Che può facilitarci il compito, ma che non ci esime dal dispiegare il massimo impegno.

Il nostro obiettivo, che è anche il miglior presupposto del successo, è rafforzarci. È consolidare i nostri valori, i nostri messaggi, la nostra credibilità, nella percezione dei cittadini. E uso questo termine, “cittadini”, per ribadire che essi non vanno visti solo come elettori, perché alle urne ci vanno una volta ogni tanto ma nella società ci vivono 365 giorni all’anno. E noi con loro.

La corsa, naturalmente, è già iniziata e sta vivendo giorni serrati di incontri, di scambi di idee, di preparazione a ciò che ci attende. Una miriade di energie che si stanno coordinando tra loro e che, nel farlo, si rendono sempre più conto delle potenzialità che ci sono e delle grandi opportunità che si stanno dischiudendo. 

Bene: abbiamo ancora un mese pieno a disposizione, da qui al 12 e 13 febbraio, e dovremo fare tutto il possibile per rendere queste settimane straordinariamente intense. 

Una semina senza risparmio, per un raccolto entusiasmante.

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