Valentini: «Roma, un Cantiere per il futuro»

Gerardo Valentini è il presidente del Movimento Cantiere Italia. Commercialista, revisore legale dei conti e di cooperative, è impegnato nel sociale dal 1972. Ora scende in campo per il Campidoglio e intervistato da IntelligoNews spiega i punti principali del suo programma. Al secondo turno approderanno Alemanno e Marino, Valentini ne è quasi certo. Appoggerebbe uno dei due? «Se i loro programmi fossero conformi ai nostri, ci farei un pensierino…»

Cosa l’ha spinta a candidarsi per il Campidoglio?

«Voglio far tornare la politica in mezzo alla gente, farla uscire dal Palazzo e riportarla nelle strade. Per creare un contatto diretto e continuo con gli elettori, quelli che dovrebbero eleggere noi ma che nella maggior parte dei casi non ci conoscono».

Allo stato attuale come si presenta la situazione su Roma?

«Come tutte le grandi città ha delle problematiche complesse. Ritengo che i problemi principali siano quelli riguardanti il lavoro, le famiglie, la trasparenza nella pubblica amministrazione, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento, la viabilità, della sicurezza, la legalità: li viviamo quotidianamente».

Andiamo per ordine. Tema sicurezza e legalità: come andrebbe affrontata la questione?

«Sotto il profilo della sicurezza si dovrebbe potenziare la presenza delle forze dell’ordine sui territori sensibili e istituire maggiori impianti di sorveglianza. Sul fronte della legalità invece… andrebbe eletta una nuova classe dirigente che gestisca la cosa pubblica in maniera più onesta di come ha fatto finora. Nello specifico, tuttavia, bisognerebbe contrastare l’abusivismo economico, proteggendo di più i commercianti».

Rifiuti e inquinamento. Come si risolvono le problematiche sul caso?

«Dovremmo, come scritto anche nel punto 11 del mio programma, potenziare la raccolta differenziata con l’avvio di progetti concreti. Vorremmo, poi, avviare un sistema di tassazione sulla effettiva produzione di rifiuti non differenziale e aumentare la raccolta porta a porta, che viene fatta in moltissime capitali europee con risultati positivi».

Mezzi pubblici e mobilità: come migliorare il servizio?

«Potenziandolo: credo sia la prima cosa da fare, anche perché ce lo chiedono i cittadini. Soprattutto per favorire i collegamenti tra le metropolitane e i mezzi di superficie; ma anche per implementare le corse di collegamento tra centro e periferie e le corsie preferenziali per il trasporto pubblico».

Municipalizzate: come si combattono le caste?

«Valorizzando merito e trasparenza. Dando a tutti le stesse opportunità di partenza e premiando, poi, chi raggiunge l’obiettivo e si impegna nella gestione della cosa pubblica. Per la trasparenza, invece, sarebbe necessario stabilire delle regole chiare, senza condizionamenti esterni da parte della politica».

Come utilizzerebbe i maggiori poteri provenienti dalla legge su Roma Capitale?

«I poteri concessi per Roma Capitale riguardano il turismo, la cultura, la protezione civile, l’urbanistica e i trasporti. Anziché lasciare la gestione di questi temi allo Stato potremmo occuparcene direttamente noi, vicini al territorio di Roma e ai romani».

Quale sarebbe il suo provvedimento qualora diventasse sindaco?

«In questo periodo storico vorrei favorire il lavoro, incentivandolo al massimo: ci sono troppe persone in difficoltà che hanno bisogno di ritrovare la dignità».

In che modo?

«Come recita anche il primo punto del nostro programma: creando delle reti di impresa, implementando il settore turistico e ovviamente utilizzando i fondi di Roma Capitale».

Si andrà a ballottaggio su Roma?

«Ne sono quasi certo».

Tra chi?

«Tra i big: Alemanno e Marino».

Lei appoggerebbe uno di loro in un ipotetico secondo turno?

«Noi siamo nati per non dover più fare una scelta ideologica e politica, preferendo lavorare sui programmi. Ma se i loro programmi fossero conformi ai nostri magari ci potremmo pensare…».

Li ha letti?

«Sì, ma per ora non voglio scendere nel dettaglio, né criticarli. Lo farò dopo il 27».