Terrore in Spagna, nelle Ramblas è attacco all’Europa

Barcellona, intorno alle 17 un furgone travolge a folle velocità decine di cittadini e turisti causando 13 morti e oltre 100 feriti, di cui 15 in condizioni gravi. Ci sarebbero molti bambini tra i feriti. Il Console Italiano ha confermato che ci sarebbero tra i feriti anche 3 nostri connazionali, mentre tra le vittime c’è anche Bruno Gullotta, 35 anni, residente a Legnano, in vacanza con moglie e figli.

Cambrils, intorno all’una di notte, 6 civili e un poliziotto sono stati feriti, in un nuovo attacco, stesso copione già visto a Barcellona.

Gli attentatori, che indossavano cinture esplosive, si sono lanciati con un’auto contro la gente nell’area pedonale del lungomare, e per fortuna la polizia ha bloccato la vettura. In un conflitto a fuoco, che è seguito, gli agenti hanno ucciso 4 assalitori e ferito il quinto.
Attacchi rivendicati dall’Isis e confermata la matrice “jihadista” dalle autorità Spagnole.

L’ennesimo episodio di terrorismo certifica che coloro che ipotizzano l’integrazione degli Islamici hanno torto; è stato, nostro malgrado, certificato dagli attentati nelle nazioni europee che hanno una maggiore popolazione di immigrati: Francia, Belgio, Germania, Inghilterra, Olanda ed ora anche dalla Spagna. Hanno cercato di integrarli, ma il loro rifiuto ci deve far riflettere; sono loro che vorrebbero islamizzarci. Anziché rispettare le regole, le abitudini, le leggi dei paesi ospitanti, vogliono imporre anche con la forza le loro culture molto distanti dalle nostre. La tolleranza è un nostro valore, ma non possiamo permettere di essere sopraffatti.

Alle autorità Spagnole sono arrivati i messaggi di molti, forse di tutti i capi di stato del mondo; gli hanno ribadito, solidarietà e vicinanza, senza fare nulla di concreto.

Questo è lo scuro magma in cui nuotano con piacere i Paesi che vogliono cambiare le nostre abitudini, perpetrando nei loro stati, miserie e violenze incentivando le migrazioni di massa.

Come ho avuto modo di ribadire in altre occasioni deve intervenire l’organizzazione che per sua natura ha la forza e il compito di modificare questo stato di cose, “le Nazioni Unite”; non possono più essere lasciati soli i paesi europei, ma io direi tutti i paesi, a combattere disuguaglianze, accoglienza e terrorismo.

Abbiamo una sola via d’uscita: per preservare la pace e il reciproco rispetto delle culture, religioni, usi e costumi, dobbiamo combattere le disuguaglianze, ma nei paesi dove si perpetrano, evitare le migrazioni di massa che sono in atto, imponendo a chi le alimenta uno stop anche con la forza; credo sia arrivato il momento di agire!

Se continua ad essere maggioranza la tesi dei “politicamente corretti” alimenteremo il razzismo, la contrapposizione trai più poveri, e inevitabilmente il terrorismo.

Io sarò, noi saremo, sempre con chi è pronto ad agire!

Gerardo Valentini