Scene di democrazia autentica: in piazza insieme, ogni volta che serve

di Gerardo Valentini  

Cittadini che fanno… i cittadini. E che perciò, come si conviene in democrazia, si riuniscono per manifestare. In modo tanto pacifico quanto perentorio. Detto quasi a mo’ di slogan: non vogliono creare problemi, ma contribuire a risolverli. 

È quello che intendevamo fare anche noi, con il presidio di sabato scorso al Gianicolo, ed è quello che è puntualmente successo. Ci siamo ritrovati con le persone che hanno deciso di aderire all’iniziativa e abbiamo dato visibilità a un malcontento diffuso. Che, infatti, ha già portato ad altre proteste organizzate. E che sta finalmente inducendo il sindaco Gualtieri, sia pure in colpevole e non casuale ritardo, a riconsiderare le disposizioni emanate: dai divieti draconiani, e ciechi, a una disciplina più flessibile e realistica.

I necessari approfondimenti, riguardo alla questione in sé e alle alternative che permetterebbero di superare le rigidità eccessive e insensate, li potete trovare nel dossier presente nella homepage di questo stesso sito www.movimentocantiereitalia.it. Pertanto, eviteremo di ripeterli.

L’aspetto che invece vogliamo ribadire è un altro. È  quello che va al di là del caso specifico e diventa di portata generale. È l’attenzione che i governanti, di ogni tendenza e colore, dovrebbero riservare sempre agli effettivi bisogni dei governati. Ovvero, alle ricadute che le norme adottate, e imposte, avranno sulla vita reale di chi sarà obbligato a sottostarvi.

La differenza è abissale. Ciò che a tavolino può sembrare sensato, e persino meritorio perché si appella a un qualche principio di carattere etico (o presunto tale), smette di esserlo se le sue ripercussioni pratiche non lo sono.

La “rivoluzione green” degli ultimi anni ne è un esempio lampante. 

Egregi governanti, è tempo di cambiare

La UE ha dettato la linea. I fervorosi sostenitori del “ce lo chiede l’Europa” si sono prontamente allineati. 

In nome della lotta all’inquinamento, e in particolare di quello dovuto ai combustibili fossili, si è stabilita una tabella di marcia altisonante e propagandistica, con degli obiettivi di riduzione troppo cospicui e ravvicinati. Della serie: noi che stiamo in alto decidiamo e voi che state in basso vi attenete al nuovo “vangelo ambientalista”. A spese vostre, si intende. 

Vedi le case di abitazione, da rinnovare a suon di quattrini per portarle in una classe energetica “accettabile”. 

Vedi appunto, tornando alle drastiche limitazioni previste a Roma dalla Giunta Gualtieri per la nuova versione della ZTL, gli automezzi privati di fabbricazione meno recente. I quali, venendo banditi dal territorio urbano, metterebbero parecchie migliaia di cittadini di fronte a un aut aut insopportabile: o comprarsi un veicolo aggiornato, che spesso non sono in grado di acquistare, o rinunciare alla possibilità di muoversi in modo autonomo. Certo: ci sono i mezzi pubblici. Ma sono quelli che sono. E in molti casi sono oggettivamente inadatti a risolvere i problemi di spostamento: dagli anziani ai malati e ai disabili la lista è lunga. O lunghissima.

Di fronte a questa miopia, per non dire di peggio, la chiave di volta è quella che abbiamo evocato all’inizio: la manifestazione pacifica, ma perentoria, delle nostre ragioni di cittadini. Ammesso che certe decisioni siano state prese in modo affrettato, si fanno emergere pubblicamente gli interessi popolari che sono stati trascurati.

A loro volta i politici – e intendiamo proprio quelli in carne e ossa che rivestono dei ruoli istituzionali – dovrebbero abituarsi a questo tipo di interazione. Fino a rendersi conto che questa dinamica, in una democrazia sana, non è episodica ma costante. 

Noi, come Movimento Cantiere Italia, insisteremo con iniziative come il presidio di sabato scorso e faremo tutto il possibile per alimentare questa trasformazione. Anzi, questa rigenerazione.

Chi smania dal desiderio di liberare l’ambiente dall’inquinamento chimico dovrebbe ragionare molto più a fondo e compiere il passo decisivo: la vera priorità, da cui discendono le mille altre forme di degrado, è risanare l’habitat sociale ed economico dalle distorsioni del potere. 

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